È stato Dirigente sindacale per la Provincia di Roma e Consigliere PD del VII Municipio con l’incarico di Presidente della Commissione Lavori Pubblici e Urbanistica, Fabrizio Flamini è ora uno dei candidati alle Primarie del centrosinistra per la Presidenza del V Municipio (ex VI e VII).
Vuole descrivere se stesso agli elettori?
“Sono nato a Roma, ho 32 anni e vivo da sempre nel quartiere di Tor Tre Teste. Mi sono diplomato all’istituto tecnico industriale Giovanni XXIII in cui sono stato rappresentante d’istituto e mi sto laureando in Scienze dell’Amministrazione presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza di Roma. Credo nella buona politica, che favorisce il bene comune; quella che ho respirato fin da piccolo, e che mio padre, anche lui da sempre impegnato in politica, mi ha saputo trasmettere in termini di valori quali l’onestà, il senso della giustizia ed il rispetto per gli altri e per le istituzioni”.
Quali sono i problemi principali dell’attuale V Municipio?
“In generale credo ci sia la necessità urgente di una definizione sia dello statuto giuridico che di una reale autonomia di bilancio, di programmazione e di gestione del territorio. Roma ha bisogno di un modello di governance più efficiente, che rafforzi anche le funzioni e le competenze dei municipi. La mia esperienza quinquennale da Consigliere mi ha fatto rendere conto delle molteplici e complesse problematiche che sussistono da decenni nel nostro Municipio: parlo ad esempio del centro carni da riqualificare e riconvertire, che è fermo e sottoutilizzato da anni; dell’incompiuta opera della Prenestina bis che decongestionerebbe la stessa via consolare o della mancata acquisizione del Parco della Mistica. Ma anche delle mancate programmazioni di piani di manutenzione per le scuole, le strade, l’illuminazione, del verde pubblico e di un piano parcheggi. Ho intenzione di risolvere problemi come la carenza e l’inadeguatezza di strutture a sostegno dei genitori e delle categorie più disagiate come giovani ed anziani, e tutte le enormi preoccupazioni legate alla mobilità, alla sicurezza e all’emergenza sociale”.
Come intende affrontare questi problemi?
“Prima di tutto è necessario modificare il modo di agire e pensare della Pubblica Amministrazione, fare in modo che sia più trasparente. Penso ad esempio a provvedimenti che avranno lo scopo di rendere noti tutti i bandi di gara, gli atti amministrativi e di spesa, così come la messa in rete di tutti i redditi percepiti dagli esponenti politici del Municipio. Voglio semplificare l’Amministrazione attraverso l’informatizzazione delle procedure e delle certificazioni, così da ridurre al minimo i costi ed i tempi di attesa. Immagino una Pubblica Amministrazione attiva, previdente e lungimirante, attenta ai problemi, che agisce per priorità emergenti nel territorio: bisognerebbe realizzare un programma degli interventi infrastrutturali, specie su scuole ed edifici pubblici, e realizzare un piano di provvedimenti sulla viabilità urbana, l’illuminazione stradale o il verde pubblico, da valorizzare con progetti a valenza sociale e di occupazione. Infine vorrei che il mio Municipio fosse partecipe, coinvolto nella vita delle persone attraverso una consultazione attiva con la cittadinanza”.
Perché i cittadini dovrebbero votare per lei?
“Perché il mio pensiero è molto semplice, ma concreto: la politica è partecipazione, solo con la cooperazione tra cittadini ed istituzioni si può cambiare lo stato attuale delle cose. Da parte mia ci sarà un canale sempre aperto per ascoltare e recepire le esigenze delle persone e mi impegnerò mettendo a disposizione la mia onestà e la mia volontà di cambiare in meglio il modo ed il luogo in cui viviamo. Credo fermamente che siamo ancora in tempo per rendere, insieme, i quartieri del nostro territorio più accoglienti e vivibili. La fiducia e l’appoggio da parte dei cittadini è fondamentale per realizzare questo progetto”.
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