Sobrio e composto, stringe mani, sorride e si concede agli applausi. È Nicola Zingaretti, candidato alla Regione Lazio, che ha scelto l’elegante cornice del Teatro Italia a Roma per dare vita all’iniziativa “Per una Regione del sapere, la scuola prima di tutto” che si è svolta ieri 6 Febbraio 2013. Un incontro con i cittadini, studenti, professori e dirigenti scolastici, per discutere dei problemi che affliggono il sistema della formazione laziale e proporne delle soluzioni.
“Non avete idea di quante volte mi hanno confuso con mio fratello chiamandomi Luca”, esordisce il candidato rivolgendosi a Veronica Pivetti, presentatrice della manifestazione, protagonista di un simpatico scambio di battute con una professoressa. Un’apertura utile a stemperare i toni e alleggerire la tensione, dopo i numerosi interventi di denuncia dei partecipanti al dibattito: “Noi insegnanti siamo sottovalutati – spiega una docente – non ci basta più la motivazione ad andare avanti, vogliamo essere considerati dei formatori. Cosa fa il Lazio per noi?”. E ancora, “La scuola italiana non aiuta chi ha più bisogno – esordisce un genitore – per non parlare delle strutture fatiscenti. Cosa rispondono le istituzioni?”.
Domande dirette, occhi che dal palco non guardano la platea ma il leader candidato seduto in prima fila, e che denunciano l’esistenza di barriere architettoniche, la mancanza di fondi per qualsiasi intervento di ristrutturazione, programmi didattici obsoleti e un generale senso di stanchezza e insicurezza. “Dov’è finita la tutela del diritto allo studio?”, domanda una studentessa.
Ed è proprio questo diritto che interessa principalmente Nicola Zingaretti: “La parola IMMAGINA del mio slogan, non è casuale e non ha nulla a che vedere con il sogno o con i miracoli; è un messaggio di incitamento chiaro: non dobbiamo rassegnarci a vivere senza la speranza di un cambiamento. Dobbiamo immaginare una fase storica nuova, diversa, al cui centro c’è un diritto alla formazione che dica basta con la cultura dei tagli e basta con i tagli alla spesa pubblica italiana”.
Animato e propositivo, l’ex Presidente della Provincia ammonisce la precedente gestione finanziaria della Regione e rilancia le sue iniziative: “Sono state fatte delle scelte miopi in passato, si è utilizzato un approccio ragionieristico e contabile per affrontare una crisi che non è solamente economica ma è anche culturale. Finora c’è stata una politica che non ha mai preso in considerazione che quella dedicata alla formazione e alla scuola non è spesa, è investimento sul paese”.
Investire, dare nuova linfa alla scuola italiana, insomma, mettendo a disposizione degli istituti di formazione tutte le risorse sprecate nei costi della politica o sperperate inutilmente. Ma creare servizi moderni e semplificativi o reti di accompagnamento nel percorso scolastico e lavorativo dei giovani, non sono gli unici obiettivi del candidato: “Insieme dobbiamo riscrivere la legge regionale sul diritto allo studio. Già dal primo anno della nostra amministrazione, puntiamo a raddoppiare i fondi economici per l’acquisto di libri scolastici e materiale didattico, e faremo in modo che tutti gli studenti abbiano uno sconto di almeno il 50% sui trasporti pubblici”.
“Non è facile – conclude Zingaretti –non è vero che se vinciamo risolveremo tutti problemi, non è credibile. Però mi impegno profondamente a realizzare una Regione più pulita, comprensibile e a contatto coi bisogni della società. Forse non risolveremo tutti i problemi, ma costruiremo un’amministrazione e una Regione più competitiva, riscoprendo lo straordinario valore aggiunto che ha nelle società moderne il ruolo della formazione a tutti i livelli”.