Nessuno si scandalizza più per un corpo nudo. Di uomo o di donna che sia, la nudità è stata già da tempo sdoganata e in ambito artistico è diventata una forma di ricerca e conoscenza di sé. È sulla base di questa ricerca che il fotografo americano Spencer Tunick ha costruito la sua carriera intorno ad un particolare uso del corpo nudo: dal 1992 organizza dei nudi di massa pubblici in cui raduna migliaia di persone rigorosamente senza vestiti e le fotografa in posizioni e geometrie d’effetto.
Si tratta di vere e proprie “installazioni umane”, impressionanti nella loro semplicità. Masse di corpi nudi immortalati in contesti urbani e metropolitani: Tunick, infatti, ha organizzato eventi artistici del genere in moltissime città del mondo, da Londra a Caracas, da Buenos Aires a New York, raggiungendo un record straordinario nel 2007 a Città del Messico: oltre 18.000 uomini e donne nudi, raggruppati e fotografati in una delle piazze più importanti. L’artista ha fatto visita in Italia due volte, una a Roma nel 2001 (immortalando decine di corpi a Piazza Navona) e una a Milano nel 2010, occupando vari luoghi del centro città.
I protagonisti degli scatti sono tutti volontari non professionisti. Nessun compenso, nessuna carriera, solo brevi momenti di gloria e la sensazione di far parte di un’immensa opera d’arte umana. Un’arte contemporanea che, in ogni caso, non smette di far discutere: quanto c’è di artistico in un’attività del genere? Molti, infatti, sostengono si tratti più che altro di manifestazioni sociali, banali esperimenti visivi di dubbia artisticità.
Ad ogni modo, il fotografo fa molto parlare di sé in tutto il mondo, ed è sicuramente apprezzabile l’originalità dell’iniziativa. Per chiunque fosse interessato, gli eventi di Tunick e il suo book sono consultabili sul sito internet www.spencertunick.com.
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