Il Progetto LiMIT4WeDA per una mobilità ecosostenibile

Una mobilità ecosostenibile e a basso costo: è questo il punto focale del progetto LiMIT4WeDA, presentato ieri presso la Direzione Trasporti della Regione Lazio a Roma dall’assessore Luca Malcotti (nella foto). Un grande lavoro finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma MED (2007 – 2013), che vede in prima linea numerosi partners italiani e internazionali, con l’obiettivo di integrare il trasporto pubblico attraverso tecnologie innovative che modifichino le abitudini dei cittadini e rendano la mobilità più flessibile, economica e attenta all’ambiente.

“Sono due i Progetti Pilota concretamente realizzati – ha spiegato l’assessore Malcotti, candidato nella lista PDL per le Regionali 2013 – il servizio Prontobus, sperimentato dal Comune di Perugia, consiste in un bus senza orari né percorsi prestabiliti che funziona a chiamata, secondo le esigenze dell’utenza; il cittadino sceglie il luogo e l’orario di partenza e arrivo, e prenota tutto attraverso un call center. Mentre il secondo, portato avanti dalla Provincia di Pavia, altro partner italiano del progetto, è il C’Entro in Bici: un servizio di bike sharing, ossia di noleggio di bici elettriche”.

Esperimenti di successo, questi, che soddisfano e fanno guardare al futuro. L’idea è quella di allargare il raggio d’azione del programma, costruire una rete di mobilità altamente tecnologica che colleghi tutti i comuni della Regione e trasformi questi esperimenti, finora rimasti a livello comunale, in una valida realtà regionale. Tutto questo è possibile implementando, ad esempio, l’utilizzo di bus a idrogeno, il car sharing, i servizi di infomobilità o l’uso di autoveicoli elettrici soprattutto nelle zone a domanda debole di trasporto. E a tal proposito il Pomos, Polo per la Mobilità Sostenibile, ha studiato una colonnina di ricarica veloce dei veicoli a trazione elettrica che impiega circa 25 minuti, rendendo verosimile un circuito di trasporto pubblico a basso impatto ambientale, avanzato e di qualità.

Il progetto non è terminato ed è all’80% della sua esecuzione. Il 28 febbraio a Pavia saranno presentate le conclusioni e seguirà un Convegno sul tema a Barcellona all’inizio di aprile; infine la presentazione finale dei risultati avverrà probabilmente nella sede istituzionale della Regione Lazio a Bruxelles nel mese di maggio.

Leggilo su GiRoma.it

Nicola Zingaretti: “Ridare dignità alla Regione attraverso la scuola”

Sobrio e composto, stringe mani, sorride e si concede agli applausi. È Nicola Zingaretti, candidato alla Regione Lazio, che ha scelto l’elegante cornice del Teatro Italia a Roma per dare vita all’iniziativa “Per una Regione del sapere, la scuola prima di tutto” che si è svolta ieri 6 Febbraio 2013. Un incontro con i cittadini, studenti, professori e dirigenti scolastici, per discutere dei problemi che affliggono il sistema della formazione laziale e proporne delle soluzioni.

Non avete idea di quante volte mi hanno confuso con mio fratello chiamandomi Luca”, esordisce il candidato rivolgendosi a Veronica Pivetti, presentatrice della manifestazione, protagonista di un simpatico scambio di battute con una professoressa. Un’apertura utile a stemperare i toni e alleggerire la tensione, dopo i numerosi interventi di denuncia dei partecipanti al dibattito: “Noi insegnanti siamo sottovalutati – spiega una docente – non ci basta più la motivazione ad andare avanti, vogliamo essere considerati dei formatori. Cosa fa il Lazio per noi?”. E ancora, “La scuola italiana non aiuta chi ha più bisogno – esordisce un genitore – per non parlare delle strutture fatiscenti. Cosa rispondono le istituzioni?”.

Domande dirette, occhi che dal palco non guardano la platea ma il leader candidato seduto in prima fila, e che denunciano l’esistenza di barriere architettoniche, la mancanza di fondi per qualsiasi intervento di ristrutturazione, programmi didattici obsoleti e un generale senso di stanchezza e insicurezza. “Dov’è finita la tutela del diritto allo studio?”, domanda una studentessa.

zingaretti-scuolaEd è proprio questo diritto che interessa principalmente Nicola Zingaretti: “La parola IMMAGINA del mio slogan, non è casuale e non ha nulla a che vedere con il sogno o con i miracoli; è un messaggio di incitamento chiaro: non dobbiamo rassegnarci a vivere senza la speranza di un cambiamento. Dobbiamo immaginare una fase storica nuova, diversa, al cui centro c’è un diritto alla formazione che dica basta con la cultura dei tagli e basta con i tagli alla spesa pubblica italiana”.

Animato e propositivo, l’ex Presidente della Provincia ammonisce la precedente gestione finanziaria della Regione e rilancia le sue iniziative: “Sono state fatte delle scelte miopi in passato, si è utilizzato un approccio ragionieristico e contabile per affrontare una crisi che non è solamente economica ma è anche culturale. Finora c’è stata una politica che non ha mai preso in considerazione che quella dedicata alla formazione e alla scuola non è spesa, è investimento sul paese”.

Investire, dare nuova linfa alla scuola italiana, insomma, mettendo a disposizione degli istituti di formazione tutte le risorse sprecate nei costi della politica o sperperate inutilmente. Ma creare servizi moderni e semplificativi o reti di accompagnamento nel percorso scolastico e lavorativo dei giovani, non sono gli unici obiettivi del candidato: “Insieme dobbiamo riscrivere la legge regionale sul diritto allo studio. Già dal primo anno della nostra amministrazione, puntiamo a raddoppiare i fondi economici per l’acquisto di libri scolastici e materiale didattico, e faremo in modo che tutti gli studenti abbiano uno sconto di almeno il 50% sui trasporti pubblici”.

Non è facile – conclude Zingaretti –non è vero che se vinciamo risolveremo tutti problemi, non è credibile. Però mi impegno profondamente a realizzare una Regione più pulita, comprensibile e a contatto coi bisogni della società. Forse non risolveremo tutti i problemi, ma costruiremo un’amministrazione e una Regione più competitiva, riscoprendo lo straordinario valore aggiunto che ha nelle società moderne il ruolo della formazione a tutti i livelli”.

Francesco Storace: “Dare vita ad una nuova Regione”

“Abbiamo da raccontare una storia importante per il nostro futuro, una storia nuova che comincerà dal 25 Febbraio 2013”. Sono le parole di Francesco Storace, candidato alla Regione Lazio, durante la presentazione della candidatura nella lista PDL dell’assessore Luca Malcotti, che si è svolta domenica 3 Febbraio presso il Salone delle Fontane all’Eur. Un intervento crudo ed incisivo, che ha fatto incetta di applausi e scaldato la folla.

La nostra è una regione che dobbiamo rimettere in campo, dimostrandone il grande valore – ha spiegato il candidato – ed abbiamo i numeri per farlo: tanti alleati, dieci liste a nostro sostegno e centinaia di candidati, mentre i nostri avversari hanno la metà delle liste e poche decine di candidati. Questo li spaventa profondamente perché non sanno cosa rispondere alle proposte del nostro programma”.

Proposte, queste, presentate proprio oggi 5 Febbraio presso il Tempio di Adriano in Piazza di Pietra, con la presenza di numerosi esponenti della coalizione di centrodestra. “Il nostro programma è bello, appassionante, racconterà ai cittadini quello che succederà dal giorno dopo le elezioni. Perché noi possiamo farlo, conosciamo come funziona la Regione. Torniamo in campo per evitare il ritorno degli arroganti, quelli che ogni volta mettono in discussione qualunque parola pronunciamo”.

francescostoraceSchietto e pungente, il segretario de La Destra attacca e ironizza sui suoi concorrenti politici. “Pensate a come sarà il nostro Paese dal 25 Febbraio: non ci sarà più un Presidente del Consiglio a cui dover parlare in tedesco per farsi capire; un Presidente che afferma ogni giorno di essere la novità della politica italiana, e annuiscono al suo fianco Casini e Fini”. Una critica forte, dunque, che non ha risparmiato colpi neanche al diretto rivale Nicola Zingaretti, anche lui in corsa per la Regione: “Vorrei che ci fosse più serietà in politica. Che se fai una scelta devi saperla difendere; e se non sei in grado, non puoi governare un’istituzione importante come la Regione Lazio. Spero in un dibattito pubblico con Zingaretti, ma pare impossibile”.

Dibattito o meno, Francesco Storace è sicuro della sua squadra e dei suoi programmi. “Noi vorremmo dar vita ad una Regione che di nuovo riesca a incidere su un tessuto di valori unitari, quelli per cui vale la pena battersi: è importante l’economia, ma anche il contesto sociale, la cultura in cui si vive, la dimensione in cui le persone operano. Credo che questa coalizione si debba far carico dei valori della famiglia, promuovendo una visione della vita che dobbiamo essere orgogliosi di rimettere in campo”.

E di orgoglio se ne respira tanto in sala, dal palco e dal pubblico, per tutti i progetti da realizzare e quelli già realizzati. La sanità al primo posto: “Ricordo ancora quando aprimmo il Sant’Andrea; lo aprimmo con lo stesso spirito laborioso con cui ci adoperammo per il Policlinico di Tor Vergata, per i lavori del Campus Biomedico e per ridare speranza ai malati più gravi del CPO di Ostia”. Un tema, questo, che rievoca vecchie inchieste giudiziarie e che “mi lascia qualche segno nel cuore”.

C’è spazio, aggiunge il leader, anche per rispondere concretamente ai giovani, alle donne e alle imprese in difficoltà, adottando una politica di modifica della pressione fiscale e una burocrazia che diventi amica degli imprenditori. È lungimirante e appassionato, Storace che invita i suoi elettori ad “emozionare” le persone e portarle al voto. “Ho molto apprezzato quando Obama, dopo aver vinto le elezioni, ha detto che il meglio deve ancora venire; bene, la nostra comunità sa che il meglio deve tornare”. 

Leggilo su GiRoma.it