Il Natale di Roma si gusta a piedi: ecco tutti i mercatini natalizi!

Luci, colori, profumi d’inverno e strade animate da mille voci in festa: anche quest’anno il Natale torna puntuale a ravvivare i vicoli di Roma tra tradizione e innovazione. Decine di abeti decorati sono già spuntati in tutta la Capitale, dal Colosseo a Piazza Venezia, e mentre i romani si preparano per la corsa ai regali, i vicoli della città sono già pronti ad accogliere i tradizionali mercatini natalizi.

Uno su tutti è il mercatino di Piazza Navona, che da fine novembre all’epifania, da oltre cento anni, decora una delle piazze più belle di Roma con bancarelle di addobbi, oggettini natalizi e dolci tipici. Non mancano poi Babbo Natale e la Befana pronti ad animare la piazza e a farsi foto con i più piccoli. E se da una parte ci si immerge nella centenaria tradizione capitolina, dall’altra a Piazza Re di Roma ha inizio quest’anno un mercatino ispirato ai mercati dell’Avvento del Nord Europa, fatto anch’esso di prodotti tipici da gustare in strada, e di centinaia di idee regalo per i ritardatari e per chi di idee, quest’anno, proprio non ne ha.

E fra i canti gospel che già risuonano nelle sale da concerto e i tradizionali canti natalizi che non smettono mai di far cantare grandi e piccoli, c’è ancora posto per tante novità. Sotto il porticato dell’ex Air terminal Ostiense riconvertito per Eataly e Ntv, infatti, fino al 24 Dicembre ci sarà “Il mercatino degli artisti”, con tante proposte di artigianato, oggettistica, arredo, abbigliamento e arte, tra workshop, spettacoli per i bambini e di giocoleria; mentre è già pronto dal 1 Dicembre il mercatino di Natale “That’s Christmas!” al Parco Commerciale Da Vinci di Fiumicino fino al 6 Gennaio 2013.

Ma la passeggiata tra i mercatini natalizi continua anche nel VI Municipio con i percorsi organizzati dalle Associazioni Culturali “Ars Ludica Onlus” e “Prendi l’Arte” che hanno allestito stand di artigianato e arte presepiale in Largo Agosta il 22 dicembre; nell’Isola Pedonale del Pigneto il 23 dicembre, e in Via di Torpignattara il 16 dicembre.

Sarà aperto ancora fino al 6 gennaio 2013, dalle 10:00 alle 21:00, tranne il 24 e 31 dalle 10 alle 18, anche il mercatino del villaggio natalizio installato nell’Auditorium Parco della Musica, vicino alla bellissima Pista di Pattinaggio. Come ogni anno, sul posto ci si può gustare una buona tazza di cioccolata calda e tante altre ghiottonerie vendute nelle bancarelle. E mentre all’Ippodromo delle Capannelle animatori e giochi gonfiabili divertono bambini e genitori nell’ambito della manifestazione “Cioccolato in Fest”, c’è spazio per il divertimento anche al Rainbow Magicland, dove a partire da sabato 22 dicembre, fatta eccezione per la chiusura del 24 e 25 dicembre, tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 18.00, si potrà passeggiare nel mercatino allestito al riparo da neve vera e finta.

Un Natale 2012, insomma, da gustarsi a piedi; assaporando i freddi odori invernali e una serena passeggiata tra gli scorci più belli della Città Eterna.

A passeggio fra le strade di Roma con “Botteghiamo”

Dopo il grande successo dello scorso anno, torna a Roma la seconda edizione di Botteghiamo. Sabato 15 dicembre, dalle 10 alle 21, i cittadini romani potranno immergersi in una passeggiata artistica fra le botteghe artigiane storiche, per riscoprire il valore di mestieri antichi e spesso dimenticati. Più di trecento sono le botteghe coinvolte nel percorso di circa 3 km fra le strade della Capitale, in cui si potranno incontrare artigiani, parlare con loro e imparare i segreti delle loro grandi abilità.

Il progetto, ideato da ideato abcproject e promosso da Cna Roma e Associazione Botteghe Storiche, prevede una giornata piena di appuntamenti: la marcia podistica partirà alle ore 11 da piazza San Salvatore in Lauro e sarà possibile inserirsi nella passeggiata di Botteghiamo in qualunque momento del percorso. Gli artigiani consegneranno una sagoma di arnese da lavoro come passaggio di testimone alle nuove generazioni degli studenti dei vari istituti coinvolti e si proseguirà curiosando tra i segreti degli orafi e degli impagliatori, dei falegnami e dei restauratori, dei sarti e delle ricamatrici, e ancora tipografi, intarsiatori, ceramisti, calzolai, fabbri e doratori.

Un appuntamento, quello di Botteghiamo, che ogni anno avvicina i giovani ai mestieri nobili che hanno fatto la storia della nostra città e che è importante tramandare alle nuove generazioni.

Leggilo su GiRoma.it

Il linguaggio del nuovo millennio: quando chattare è obsoleto e non si ha una lira

Il nostro è un mondo di parole. La realtà percepita dai sensi è costantemente tradotta in lingua: una serie potenzialmente infinita di etichette mentali che hanno smesso di rappresentare il reale, per diventare il reale stesso. La capacità di linguaggio è da sempre mistero e al contempo vanto per l’uomo; un’entità astratta che veste ogni nostro movimento, come un abito alla moda che cresce e cambia con noi. Ma come cambia davvero una lingua?

La lingua ha una struttura piuttosto stabile, difficile da modificare. Per struttura intendiamo la composizione di una frase e la collocazione degli elementi grammaticali da cui è composta. Ciò che davvero evolve è il lessico: l’inventario di parole che quotidianamente maneggiamo dando vita a vocaboli nuovi e declassandone altri che riteniamo obsoleti. Le forme di cambiamento sono principalmente i prestiti linguistici, esterni e interni. È noto quanto l’inglese abbia apportato – e continui a farlo – termini nuovi ormai entrati a pieno titolo nel lessico italiano (es. shopping, baby-sitter, meeting, week-end) o accezioni diverse a verbi esistenti, come realizzare nel senso di “rendersi conto” (accezione che esisteva solo in inglese).

Sono però frequenti anche le operazioni di rivalutazione semantica di parole che riguardano un certo settore e a cui vengono attribuiti significati diversi in un altro ambito. Basta guardare qualsiasi talk-show per rendersi conto di come la politica abbia saccheggiato il linguaggio calcistico e lo abbia riciclato: oggi dire che qualcuno entra in politica suona antico, adesso si scende in campo.

Ma le parole nascono anche da nuove invenzioni. Basti pensare a tutti i sostantivi che internet ha inserito nel lessico: da website a email, da download a chat. Parole, queste, una volta moderne e prestigiose, che hanno già fatto il loro tempo: oggi non si chatta più, si twitta un pensiero; non ci si preoccupa più del phishing, tanto si è taggati ovunque. Fare il giornalista è demodé: adesso se non sei anche un blogger, non sei credibile.

Tuttavia, la lingua ha anche un grande spirito conservativo, soprattutto nei modi di dire. Da oltre dieci anni usiamo l’euro, eppure nessuno ha smesso di lamentarsi perché non ha una lira; e si sa, manca sempre una lira per farne due. Ancora, nonostante l’uomo abbia smesso di fare battaglie a cavallo, si continua a spezzare lance a favore di qualcuno. E in questo modo innumerevoli altre locuzioni nasceranno e moriranno, rendendo viva una lingua in continua evoluzione.

Leggilo su NeaPolis Roma