Frammenti – N. Princi

Esiste un legame diretto tra le immagini e le parole, tra il visto e il detto. Un legame silente, non manifesto, ma in grado di dare vita ad una nuova forma d’arte. È questo il presupposto da cui parte la Campi Magnetici Edizioni, una casa editrice giovane e innovativa la cui missione culturale è promuovere l’arte nata dall’incontro tra letteratura e fotografia.

Sono stati presentati ieri, infatti, al Circus di Roma, gli ultimi due lavori dell’Associazione Culturale. “Fotogrammi”, di Nino Princi, è una raccolta di ricordi, un vocabolario di esperienze che l’autore ha vissuto dall’infanzia all’età adulta, e che racconta attraverso le parole delle immagini. Un’autobiografia disegnata, messa a fuoco e scattata, in cui Princi si veste da fotografo di sé, scompone la sua vita in tante fotografie in grado di essere sintesi e approfondimento al tempo stesso, e descrive, con un linguaggio fluente e originale, pensieri, ricordi, sentimenti. Tanti fotogrammi, appunto, uno per ogni anno di vita.

“OltrePensiero – Raccolta incosciente di sogni lucidi”, invece, è un’antologia che raccoglie poesie, fotografie e racconti surrealisti. Frutto di un concorso organizzato dalla casa editrice, giunto alla sua seconda edizione, il volume unisce le opere di numerosi poeti, scrittori e fotografi che hanno trovato nel surrealismo il fulcro delle loro espressioni artistiche.

Entrambi i libri sono acquistabili online sul sito www.campimagnetici.it o nelle librerie di Roma Altroquando, Fahrenheit 451 e Libreria del Viaggiatore.

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I want to be a soldier – C. Molina

Il 14 ottobre arriva nelle sale italiane I want to be a soldier. Il film, firmato dal regista spagnolo Christian Molina, racconta la storia di Alex, bambino di dieci anni affascinato e persuaso dalle continue immagini di guerra che vede in Tv, e che lo convincono a voler diventare un soldato.

Il ragazzo, inizialmente buono e pieno di sogni, si trasformerà in un bullo appassionato di armi e uccisioni. Una produzione italo-spagnola, questa, che vuole accendere i riflettori su uno dei problemi più pesanti della società moderna: la violenza. La violenza come fatto, ma anche come spettacolo; una violenza che viene insegnata tacitamente ai bambini, attraverso la solitudine familiare a cui sono abbandonati. È una storia – ma è anche una società, la nostra – che evidenzia come l’uomo civilizzato abbia ormai perso la sua civiltà nel culto indiscriminato per l’aggressivo, lasciando che la guerra diventasse mezzo e messaggio al tempo stesso.

Un film, insomma, che denuncia la televisione e i new media come vetrine del macabro, come maestri ignoranti che abituano i giovani alla rabbia dei gesti e dei vocaboli. Ma è un lavoro che parla anche della difficoltà di dialogo nella famiglia e che sottolinea la perversione dei nuovi mezzi di comunicazione.

Il problema non è tanto il tipo di notizia che viene raccontato, quanto il modo in cui viene data un’informazione – spiega il regista Christian Molina alla prima del film – ci troviamo in un sistema informativo che per diffondere una notizia sceglie di trasmettere sempre le immagini più violente, anche quando non è necessario“.

E di questo ci si rende direttamente conto guardando il film che, con un montaggio innovativo, unisce riprese cinematografiche a diverse immagini reali di guerra, di telegiornali, di videogiochi, documentari e perfino cartoni animati violenti. Tutti video originariamente trasmessi in Tv durante fasce protette o selezionati da siti Internet di libero accesso. Un’idea, questa, che caratterizza il film, ma che rischia di fargli guadagnare il bollino rosso per i minori di 14 anni.

Tuttavia si tratta di un prodotto educativo che intende far riflettere prima di tutto gli adulti – ha spiegato Valeria Marini, co-produttrice e interprete del film, in conferenza stampa – ne sono molto orgogliosa perché contiene un messaggio importante, raccontato in modo intelligente, come solo il cinema sa fare“.

Il film, inoltre, ha ricevuto il patrocinio della Moige (Movimento Italiano Genitori) che per la prima volta dalla sua nascita patrocina un film, e ha vinto il premio Marc’Aurelio Alice nella Città al Festival Internazionale del Film di Roma 2010.

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Teatro dell’Opera, dal 19 ottobre La Bayadère

Il Teatro dell’Opera continua ad appassionare i cittadini romani con opere, balletti e concerti. Dal 19 al 30 Ottobre si potrà assistere a La Bayadère, balletto in 2 atti con la musica di Ludwig Minkus. La trama tratta temi dal sapore tipicamente ottocentesco come l’esotismo, il romanticismo, le promesse d’amore tradite e il gusto per il soprannaturale. Dopo la prima rappresentazione del 19 Ottobre alle 20.30, il Teatro offrirà per tutto il mese repliche serali e pomeridiane, in abbonamento e fuori abbonamento, e anche spettacoli per le scuole.

Dal 18 al 23 Ottobre, invece, al Teatro Nazionale, si potrà assistere allo spettacolo degli allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera. Gli allievi della Scuola partecipano in maniera costante alle produzioni all’Opera di Roma, a fianco del Corpo di Ballo del Teatro, nonché a rassegne, concorsi e festival. Ed ogni anno mettono in scena una loro rappresentazione teatrale. Dal 18 al 21 Ottobre lo spettacolo sarà rivolto solo alle scuole, mentre il 22 e 23 sarà aperto a tutto il pubblico.

Tutti i biglietti possono essere acquistati presso i teatri, attraverso il numero verde 800.907.080 (da cellulari e dall’estero 0039 06 48078400), o tramite internet con carta di credito su www.operaroma.it, www.amitsrl.com. www.helloticket.it. Esistono, inoltre, molte agevolazioni sui prezzi come la riduzione del 25% per giovani under 25 e anziani over 65, o la riduzione del 10% per le associazioni culturali di almeno 10 persone.

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