Abusivismo pubblicitario: il Comune non è più disposto ad accettare scempi

Si trova in strada, sugli autobus, sui giornali, ovunque sia possibile comunicare: la pubblicità stampata colora i nostri quartieri e parla con noi. Ma non tutti sanno che quello della cartellonistica pubblicitaria è un settore organizzato da norme ben precise, che stabiliscono quali devono essere le forme dei cartelloni, le dimensioni, e in particolar modo il posizionamento su strada; tutto con un solo fine: non deturpare il valore architettonico di Roma e rispettare il decoro urbano. Ma queste leggi sono rispettate? Una buona parte dei cartelloni sono gestiti da agenzie pubblicitarie private che spesso montano i loro cartelli abusivamente, senza avere l’autorizzazione, o non rispettando le regole di distanza fra un’affissione e l’altra che deve essere minimo di 15 metri. È da diversi anni che il Comune di Roma, prima con l’amministrazione Veltroni proseguita poi da Alemanno, sta conducendo una dura lotta all’abusivismo pubblicitario; impegno sostenuto anche dalla Polizia Municipale che segnala i cartelli sospetti, e dall’Assessore alle Attività Produttive Davide Bordoni: “Abbiamo adottato una linea di tolleranza zero nei confronti dell’abusivismo e del rispetto del codice della strada” – è quanto dichiarato dall’Assessore al termine della riunione che si è svolta il 26 Novembre fra il Comune e le imprese pubblicitarie autorizzate.

La riunione si è resa necessaria per monitorare la situazione e fare un aggiornamento sui lavori di rimozione già avviati dal Gennaio 2009: in tutta la capitale, e principalmente nei Municipi II, X, XII, XVIII e XIX, sono stati già rimossi 6383 cartelloni non a norma. “Continueremo le azioni di controllo e tutela sul territorio con particolare attenzione alla rimozione di impianti pubblicitari che violano il codice della strada, dedicando grande attenzione alla riqualificazione e al decoro del territorio” – spiega Bordoni – ed è stata già programmata una seconda riunione a Gennaio per fare il punto della situazione sui lavori che da oggi verranno spostati principalmente nella zona sud di Roma. Ma il Comune si ritiene soddisfatto anche per il forte aumento delle entrate derivate dalle multe, applicate sia alle imprese pubblicitarie che ai clienti pubblicizzati: ad oggi sono stati recuperati circa 15 milioni di euro, ed è previsto il raggiungimento di 20 milioni entro fine anno. Inoltre i cittadini possono collaborare al Piano Regolatore in preparazione, segnalando al numero 06/57287501 i possibili cartelli abusivi.

Pubblicato su “Cronache Ottavo”.

Casilino 700, dopo mesi di attesa l’irruzione

Casilino 700 è stato raso al suolo. Dopo mesi di attesa, polemiche e denunce esasperate dei cittadini, il campo nomadi più problematico di Roma è stato smantellato. Sono cominciate la mattina dell’11 Novembre le operazioni di sgombero del campo che ospitava circa 500 rom di origine romena: squadre operative dell’AMA, assistite da Vigili del fuoco, 118, Polizia Municipale, Protezione Civile e Guardia Forestale, hanno abbattuto oltre 80 baracche abusive che occupavano il parco di Centocelle; vallata divenuta covo di microcriminalità e degrado sociale. Le forze dell’ordine hanno denunciato 19 nomadi per reati ambientali e costruzione abusiva, mentre circa 20 rom sono stati inviati all’Ufficio Stranieri in quanto privi di documenti. Questa la proposta del Comune: il rimpatrio assistito per tutti gli occupanti del campo o la collocazione nelle comunità di accoglienza per donne e bambini; proposta che la maggior parte dei nomadi ha rifiutato. All’irruzione delle forze dell’ordine, infatti, le famiglie hanno deciso di fuggire abbandonando le baracche e rifugiandosi prima nella vicina Villa de Sanctis, e dopo nello stabile della ex fabbrica di birra Heineken. Ma la mattina del 12 la polizia ha sgomberato anche l’edificio abbandonato, facendo disperdere i nomadi nel quartiere e creando un enorme clima di agitazione.

L’Ufficio Coordinamento Politiche per la Sicurezza annuncia opere di bonifica del territorio che dureranno circa 20 giorni: bisogna completare l’abbattimento delle baracche e risanare la zona contaminata da numerose discariche illegali. E mentre i rom lasciano inermi le loro abitazioni precarie con in spalla borse e valigie recuperate in fretta, il dibattito politico tra integrazione e legalità è di nuovo acceso: “Lo sgombero è stato attuato con modalità ingiuste, sbagliate e inutili – lamenta il Presidente del VII Municipio Mastrantonio -; interrompe un lavoro politico di integrazione che con grande fatica e determinazione si portava avanti da tempo”. Parole accusatorie che vengono appoggiate anche dal Presidente del VI Municipio Palmieri, secondo cui si è trattato di “un’operazione fallimentare che ha contribuito ad acuire il problema degli insediamenti abusivi”. La situazione, infatti, non è risolta, ma addirittura aggravata: tutti i nomadi sfollati saranno costretti a trovare altre collocazioni ancora più precarie, spostando il problema in altre zone.

Ma tra tutte le critiche rivolte al Comune, colpisce la reazione dei genitori e professori della scuola “Iqbal Masih”, dove studiavano alcuni rom del Casilino 700, che hanno protestato contro lo sgombero e soccorso i propri scolari: “Questa comunità di rumeni è la più attenta alla scolarizzazione che abbia mai avuto. Sono bambini pulitissimi e costanti a scuola – spiega la preside della scuola Simonetta Salacone, presente anche lei allo sgombero -; non rubano e riciclano, sono come i nostri immigrati meridionali che si spostavano per sfuggire alla povertà e vivevano nelle baraccopoli”. E mentre il prefetto di Roma Pecoraro disapprova le polemiche e spiega che è stato fatto tutto con massima assistenza e rispetto dei diritti, i cittadini parlano duramente a tutti i politici: “Secondo voi vivere in mezzo a topi, ratti e rifiuti tossici è umano? Meglio vivere lì o in una struttura comunale?”; e lanciano un ultimatum: “Se entro il 2010 non verrà sgomberato anche Casilino 900, ci incateneremo ai pini di V. Togliatti; vedremo poi come si comporterà il presidente Mastrantonio”.

Pubblicato su “Cronache Ottavo”.

Tor Bella Monaca, ancora controlli e arresti

Un intero quartiere sotto accusa: nuovi controlli e arresti a Tor Bella Monaca. Sembrano non finire mai le ispezioni a sorpresa che le forze armate svolgono nel quartiere più discusso di Roma. Droga, rapine, e delinquenza sono ormai all’ordine del giorno, e risuonano ancora troppo forti le notizie degli arresti per spaccio, sequestri e violenze di queste ultime settimane, avvenuti proprio in questo territorio. Un territorio sofferente, e desideroso di un riscatto che sembra non arrivare mai. Era notte inoltrata, tra il 6 e il 7 Novembre, quando i Carabinieri della Compagnia di Frascati hanno dato il via ad un altro durissimo controllo del territorio del quartiere romano durato fino all’alba. Erano oltre 30 i militari che hanno setacciato la zona facendo visita a circa 50 persone sottoposte agli arresti domiciliari o a sorveglianza speciale. Tre di queste sono state arrestate: un 27enne portato subito in carcere su ordine del Tribunale di Roma per aver violato più volte i domiciliari; un 40enne e un 49enne, anche loro agli arresti domiciliari, che dovranno rispondere di evasione.

E questo è solo uno degli ultimi episodi che vedono protagoniste le forze armate: proprio la mattina del 7, successivamente ai controlli durati tutta la notte, la stessa Compagnia di Frascati ha ispezionato da cima a fondo il mercato del sabato di Tor Bella Monaca. Dalle ore 8.00, a partire da via Ferdinando Quaglia fino a via Santa Rita da Cascia, i Carabinieri hanno controllato tutti i banchi e i venditori, facendo sanzioni per circa 10.000 euro ad extracomunitari abusivi e bancarelle senza licenza. È l’ennesima operazione di successo dall’Arma dei Carabinieri, aiutata dagli uomini dell’8° Reggimento “Lazio”, che riceve dai cittadini apprezzamenti sempre maggiori: “In un quartiere difficile come questo, paradossalmente, mi sento sicura. Proprio grazie ai controlli che i Carabinieri svolgono periodicamente” è il commento di una donna che ha assistito compiaciuta all’operazione militare.

Pubblicato su “Cronache Ottavo”.