I segreti di Parigi – C. Augias

Come un musicista che non trascura neppure la più piccola nota del suo componimento, considerando ogni tono come fondamentale per la sua opera; o come un pittore che ama profondamente ogni più piccola sfumatura del suo dipinto, così Corrado Augias racconta e ripercorre la storia di Parigi, di una città disegnata e caratterizzata da storie, eventi ed avvenimenti che spesso passano inosservati, ma che influiscono alla realizzazione di ciò che si mostra ai nostri occhi.
L’autore affronta il suo viaggio navigando fra la letteratura francese e le storie d’amore, fino a sorvolare su contorte vicende riguardanti uccisioni, morti e conquiste. Insegue i personaggi, rincorre i dettagli e trasforma in parole le realtà di secoli di storia e di un presente sconosciuto.

I segreti di Parigi, e tutta la collana associata alle grandi città come New York, Londra e la più recente Roma, trattate da Augias, dà vita ad un personale stile narrativo, originale e poco utilizzato. L’autore si esprime, infatti, in maniera concisa, chiara ed esplicita, nonostante l’oggettiva pesantezza di numerosi dettagli che potrebbero confondere e disorientare un lettore poco esperto o non appassionato di storia.

Mentre da un lato – positivo – si osserva Parigi non come una cartolina raccontata ma come una città personificata, una donna da coccolare, una rosa da curare; da un altro aspetto – negativo – invece, il libro rischia di non prendere una vera e propria direzione: a tratti ha la forma di un racconto, a tratti di una guida turistica.

Nell’insieme è un’opera ben composta, non mancante di citazioni, rielaborazioni, traduzioni e quant’altro possa rendere migliore la prospettiva di una città bellissima come Parigi, che noi oggi osserviamo con occhi ignari.

Tutti i sognatori – F. Tuena

Il male è da sempre un mistero e una certezza. Ha molte forme: è esplicito, implicito, mascherato, palese, immenso o minuscolo. Dire di conoscerlo è mentire. Non si finisce mai di apprendere quanto possa essere insidiante,  presente nell’incoscienza (e nella coscienza) di persone che non hanno mai considerato la loro individualità al di fuori dei comandi di un Generale, o che peggio ancora hanno trovato nella guerra, sotto ogni sua forma, la propria immagine. L’amore, dal canto suo, differisce per aggettivi che si contano sulle dita di una mano.

È questo quello che si realizza dopo aver letto Tutti i sognatori. Un romanzo, una storia d’amore che nasce e si sviluppa in un tragico, drammatico periodo di guerra, in una Roma maltrattata dai violenti anni ’40. Ed è in questo scenario che Luca e Maria crescono, trovano se stessi pian piano, sognando, soffrendo, amando. Una storia divisa, come unita, da tanti sentimenti: emozioni e pensieri degni della loro età adolescenziale, mescolati ai tragici sgomenti e alle paure che la posizione politica di quel tempo offriva loro.

Le capacità descrittive di Filippo Tuena sono formidabili. Ammetto di aver dovuto sospendere la lettura più volte, quando la mia immaginazione correva e concretizzava le parole scritte su carta. Il libro, per questo, forse, non è molto scorrevole. Ma è davvero ben fatto, ricostruito adeguatamente e ricco di dettagli che fanno riflettere.

Ne consiglio vivamente la lettura a tutte le persone che conoscono bene quel periodo storico, e a chi non ne sa nulla. Non c’è niente di meglio per apprendere che leggere una storia comune a tante altre, semplicemente proiettata a qualche anno di distanza da ciò che viviamo oggi, da ciò che fa parte della nostra angolazione storica e sociale.

“Quando qualcosa ci cambia lo avvertiamo”, dice Tuena, e la lettura di questo romanzo lascia decisamente qualcosa a chi lo legge.

Mare delle Verità – A. De Carlo

Lorenzo Telmari è costretto a passare dei giorni in città, lontano dalla sua casetta in montagna, a causa dell’improvvisa morte del padre. Si palesa ai suoi occhi una moltitudine inaspettata: ricordi infantili, stili di vita e routine non consone al suo mondo. Il protagonista, infatti, è il fratello di un noto esponente politico, nonché cognato di una giornalista un po’ troppo abituata alle maschere televisive. Insieme, i due, propongono a Lorenzo la piattezza di una vita fatta di cose sempre uguali, attese e calcolate. La situazione per lui si complica quando trova l’eredità lasciatagli dal padre: una serie di pericolose verità da svelare, insieme ad una ragazza della quale si innamorerà e con la quale annoderà un intreccio fatto di fughe, segreti, memoriali smarriti, viaggi infiniti, gialli da risolvere.

Il romanzo è scritto in maniera egregia, e la tecnica, le tematiche, lo stile dell’autore sono riconoscibili, segnati da un’originalità semplice e poetica. Non manca occasione in cui Andrea De Carlo non sponsorizzi argomenti che trattano di ambiente, di malattie, di diversi modi di vivere, utilizzando discorsi figurati ma diretti. È in grado di creare delle immagini bellissime facendo correre la mente dello scrittore e farlo saltare, nel giro di poche righe, dalla fantasia alla realtà. Un libro che si legge con scorrevolezza e familiarità. Consigliato.