Borghesiana, una biblioteca da non perdere

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Image by Misskiki88 via Flickr

È sempre un piacere scoprire una piccola isola felice in un quartiere di periferia – che tanto periferia più non è – in cui potersi gustare il piacere di leggere un buon libro e di respirare cultura. La Biblioteca della Borghesiana è proprio questo: uno spazio dedicato al valore della conoscenza, un punto di incontro fra arte ed espressione, che accoglie puntualmente artisti e fruitori d’arte che hanno ancora il piacere – e il bisogno indefinito – di dare forma solida alle proprie idee. Con un catalogo di oltre 8.000 documenti fra libri per adulti, libri per ragazzi, VHS, Dvd, Cd musicali e multimediali, la Biblioteca offre un validissimo servizio di consultazione e prestito di libri; è possibile, gratuitamente, leggere quotidiani e periodici, ascoltare musica, assistere ad esposizioni e partecipare ad eventi culturali di ogni genere: dalla mostra fotografica al concerto di musica etnica. Anche se una bella chiacchierata con il bibliotecario, in grado di consigliarti sempre il libro migliore, è sicuramente il valore aggiunto di questo posto. Un luogo che rappresenta un riscatto, dunque, una voce controcorrente che smentisce la fama della periferia romana e che è in grado di regalare ai cittadini un valore inestimabile come il sapere.

Il 29 Maggio ho avuto il piacere di incontrare la fotografa Stephania Pietrobelli, che ha scelto proprio la Biblioteca della Borghesiana per l’esposizione della sua ultima mostra “Africa mediterranea: Egitto e Tunisia”. Assistere all’esposizione è stato un viaggio emotivo, un percorso incantato attraverso gli scatti curati e appassionati di Stephania, in grado di lasciare agli occhi un dolce retrogusto di vissuto, di attimi rubati al tempo e consumati dalle emozioni. Le foto, scattate nel corso degli ultimi tre anni, hanno segnato un ulteriore passo avanti nella carriera, ormai poliennale, della fotografa romana. Grazie a sui sapienti scatti è possibile percorrere non solo diversi luoghi geografici, ma anche diversi luoghi dell’anima: si sente davvero la solitudine quando si guarda la foto “Solo”, e la si prova davvero la sensazione di unione quando ci si trova di fronte allo scatto “Legame”. Diversi stati d’animo, a volte colorati, altre volte in bianco e nero, altre ancora con sfumature solo accennate: come per lasciare allo sguardo dello spettatore la libertà di colorare quelle immagini con le proprie emozioni. “Tutto è cominciato dal classico album di famiglia: lo sfogliavo continuamente, con mia madre che mi mostrava e spiegava le foto, ed è stato automatico per me ritrovarmi a scattare foto – spiega l’artista – finché mia sorella non mi ha fatto notare che nei miei scatti c’era del potenziale”.

Ed è proprio quello che emerge dalle immagini immortalate da Stephania: una costante ricerca e un’educata cura del dettaglio. “È dalla famiglia, infatti, che bisognerebbe insegnare il valore della cultura, trasmettere ai figli il piacere di leggere, di ascoltare buona musica, di esprimersi attraverso le arti visive. Ma poi ci vuole tanto impegno – prosegue la fotografa – chi vuole esprimere il proprio talento non può aspettarsi che qualcuno lo vada a cercare, è necessario proporsi, essere attivi e andarsi a cercare i posti in cui fare le mostre, le sale in cui suonare”. La famiglia è il primo ambiente sociale in cui si può e si deve insegnare il valore della cultura ai ragazzi: “Bisogna comunicare con loro, utilizzando i loro strumenti, come il mondo virtuale, per poterli avvicinare a luoghi come la Biblioteca della Borghesiana. Luoghi che purtroppo non vengono pubblicizzati per niente”.

Ed è infatti un grandissimo problema, quello delle istituzioni, spiega ancora la Pietrobelli, che purtroppo si dimenticano di queste strutture e non le valorizzano come si deve. La mostra è aperta gratuitamente al pubblico ancora fino al 12 Giugno, presso la Biblioteca della Borghesiana in Largo Monreale. Per ulteriori info sulla biblioteca è possibile collegarsi su www.comune.roma.it, e per seguire le mostre di Stephania Pietrobelli è possibile contattarla su Facebook.

Pubblicato su “Municipi di Roma” – Italia Sera.

Wi-Fi gratuito in XIII, ma è polemica sullo smog

Si chiama “Provincia Wi-fi” il nuovo progetto della provincia di Roma, in attuazione in realtà già da diversi mesi, che prevede l’installazione di una rete internet totalmente gratuita in piazze, biblioteche e luoghi di interesse della provincia romana. Il progetto, promosso dal presidente Zingaretti, ha l’obiettivo di modernizzare la Capitale e di renderla al pari delle maggiori città europee in cui il Wi-fi gratuito è già storia. Sono già moltissime le zone coperte dalla rete e Zingaretti ha già inaugurato diversi punti di accesso internet in ospedali, università e punti di ritrovo. Ma non basta, perchè il progetto prevede anche la realizzazione dei così detti Centri Creatività: luoghi pubblici adibiti a piccoli centri di istruzione informatica. Strutture specializzate nell’alfabetizzazione tecnologica dei romani, insomma, “perchè è importante che i cittadini siano al passo con il progresso”, recitano i documenti di approvazione del progetto. a le polemiche non mancano, ed in vista dell’installazione di nuove antenne nelMunicipio XIII – per coprire anche la zona del litorale – le associazioni anti-elettrosmog si fanno sentire: “Qualcuno si è posto il problema dei rischi per la salute?”, denuncia Giuseppe Teodoro, coordinatore dei comitati romani contro l’elettrosmog. “L’inquinamento elettromagnetico – prosegue Teodoro – aumenta il rischio di elettrosensibilità causando mal di testa, nausea, insonnia, e molti altri problemi”. Nonostante questo il progetto prosegue e i cittadini sono interdetti fra l’avanzamento tecnologico e la salvaguardia della salute.

Pubblicato su “Municipi di Roma” – Italia Sera.

L’Europa avverte l’Italia: il crocifisso nelle aule viola la Costituzione

La Corte Europea avverte l’Italia: il crocifisso nelle scuole viola due articoli fondamentali della convenzione europea sui diritti umani. È questo il verdetto espresso dalla Corte di Strasburgo, secondo la quale il crocifisso nelle aule è una “violazione della libertà dei genitori di educare i figli secondo le proprie convinzioni” e va, di fatto, contro il principio di laicità dello Stato Italiano. È il risultato della sentenza di un ricorso che una cittadina italiana fece nel 2002: la donna chiese alla scuola frequentata dai suoi due figli di rimuovere il simbolo religioso che rappresenta un controsenso ai valori dello Stato. Né la scuola, né i tribunali italiani accolsero la denuncia della mamma, che si è rivolta direttamente all’Europa. Ed è stata proprio l’Unione Europea a rispondere che il crocifisso appeso negli edifici scolastici crea la sensazione di un clima religioso e suscita disagio negli studenti atei o di confessioni differenti. E mentre l’Italia si prepara a pagare alla donna 5.000 euro di risarcimento per danni morali, così come predisposto dalla Corte Europea, la classe politica insorge nuovamente: “Il crocifisso non è solo un simbolo religioso – spiega il Ministro Gelmini – ma anche una parte della nostra storia. La Corte sbaglia, si distrugge tutto in nome della laicità”. Con queste parole il Governo italiano preannuncia il ricorso alla sentenza, mentre il vice presidente del Senato Emma Bonino invita tutti a riflettere: “Non c’è nessuno scandalo, la laicità è inclusiva e rispetta tutti. Questa è la conferma che i luoghi pubblici sono di tutti”. Uguaglianza, laicità, interferenza della chiesa nella politica, sono ancora una volta i temi più discussi dai giornali e dalla gente. “L’Italia ha fatto la sua ennesima brutta figura – spiega il giudice di Camerino Luigi Tosti – i giudici italiani non hanno coraggio di prendere decisioni che non sarebbero gradite alla Chiesa o ai politici attuali”. Ed è in questo dibattito che il Paese si divide ancora una volta tra futuro e tradizione.