Sì, ad un certo punto ci si ritrova inevitabilmente incastrati tra la massa pesante del vissuto, e il macigno incombente del futuro. Perché è così: che non venga in mente a nessuno che progettare, pensare all’avvenire, alla propria vita, e a tutto ciò che arriverà di nuovo, sia qualcosa di leggero e rasserenante. Manco per niente.
Si crea quindi uno spazio intermedio fra il vecchio e il nuovo; una specie di purgatorio personale nella propria testa in cui sì, trova posto una piacevole leggerissima speranza, ma che costringe quasi con violenza a tirare le somme. Pur non volendo, prima o poi, si riflette. Magari sotto dei fuochi d’artificio, seduti ad un tavolo con gli amici, nel proprio letto, al buio in una stanza d’albergo. E i pensieri si mescolano, si confondono tra loro: si crea un traffico talmente confuso che è impossibile da sistemare. Se poi ami scrivere sei finito.
Quest’anno ho scattato molte foto: sorrisi, paesaggi, abbracci, nessun tramonto. Quest’anno ho scritto molto, ma letto poco. Nonostante questo, quest’anno, è nato Angelo.
In questo anno ho usato una mia canzone come colonna sonora, e Sara è stata la protagonista del primo cortometraggio che ho girato con la mia migliore amica.
Quest’anno l’università italiana mi ha deluso; ho scambiato molte email con dei professori spagnoli, e ho capito che se le cose le faccio da me riescono sicuramente meglio che se affidate ad altri.
Quest’anno ho avuto la mia prima macchina, ho dovuto contattare l’assicurazione, ho raccontato i cazzi miei a una poliziotta rincoglionita, e poi fine.
Questo è l’anno in cui ho capito che non sono solo, ho cantato in macchina con i miei amici Il sole ad Est, e questo mi basta. Be’, quest’anno 22! 🙂
Quest’anno la sabbia mi ha graffiato la caviglia, il risotto agli scampi ad Ostia ha fatto schifo, ma andare in bici sul lungomare è qualcosa che bisogna ripetere ogni estate.
Anche quest’anno mi sono comportato bene con chi non dovevo, sono stato gentile quando non era il caso, e mi ha fatto ridere sentir chiamare da un italiano “Bank of Italy” la Banca d’Italia! Ma alla fine chissenefrega più!? 🙂
Questo ultimo anno al check-in di Ciampino e Fiumicino ci sono stato pure io; ho speso un po’ di soldi per i dottori, ma forse respiro meglio; quest’anno gli applausi a Stazione Birra mi hanno proprio emozionato!
Mel 2010 ci ho ripensato molte volte, poi ho deciso. Mi sono preso alcune soddisfazioni, ma mai abbastanza. Quest’anno non mi sono meritato alcune cose, però ne ho messe in chiaro altre. Come sempre, puntualmente, anche quest’anno ho mandato troppo poche volte affanculo, e ho stretto poche mani.
Questo anno, questo brutto anno, si è chiuso definitivamente, e ha lasciato il posto ad un 2011 inedito, che per metà del suo tempo vivrò lontano. Non è neppure iniziato e già mi ha regalato paure nuove e gioie mai sentite prima. Ma questa è un’altra storia.
Benvenuto 2011!