La ricerca della felicità – G. Muccino

Ce lo ricordavamo tutti per la sincerità di “Ricordati di me” o ancor meglio per la dolcezza e la forza de “L’ultimo bacio”, ma questa volta Gabriele Muccino ha messo veramente il meglio di sé a disposizione di una storia meravigliosa con una sceneggiatura davvero sentita e ben costruita.

Chris è un giovane uomo che tenta con tutte le sue forze di mandare avanti la sua famiglia e dare a suo figlio quella piccola parte di mondo che gli spetta. La situazione, purtroppo, non è delle migliori: il lavoro precario, il continuo susseguirsi di problemi legati al fisco, all’affitto o al semplice sostentamento non fanno altro che aggravare la vita del protagonista e renderla piena di scogli e sassi da superare. Ora, anche senza l’ausilio e l’amore della moglie che ha deciso all’improvviso di lasciare città, marito e figlio. L’intreccio prosegue, dunque, con la scalata sociale che Chris, ormai ragazzo padre, tenterà di intraprendere per dare una nuova luce alla sua vita.

Semplice, commovente, sincero, diretto, triste. Un film dalle mille emozioni pronte a colpirti dietro ad ogni inquadratura: dalle spontanee battute infantili del figlio del protagonista agli occhi lucidi di sofferenza di Chris. Non mancano riflessioni, nodi al cuore, commozioni, risultato di un rapporto padre-figlio che va di pari passo verso la crescita. Colonna sonora eccellente, non invadente ma con carattere; a parte un finale prevedibile, un film davvero ben scritto, diretto e recitato.

Shakespeare in Love – J. Madden

In ambito storico, poetico e cinematografico Shakespeare in Love è sicuramente uno dei film più meritevoli di considerazione e riflessione. La trama traccia le vicende di un giovanissimo William Shakespeare alle prese con la sua improvvisa e lunatica mancanza di ispirazione… tipica ma non banale crisi di ogni artista. L’intreccio si svolge nella Gran Bretagna del 1593 governata dalla regina Elisabetta e dai classici influssi storici che già siamo stati abituati a vedere in altre pellicole: costumi sfarzosi, povertà, estrema ricchezza e arte. Ben presto Wiliam troverà la sua musa ispiratrice nella persona di Viola, figlia di un aristocratico del tempo appassionatissima di teatro che farà innamorare e si innamorerà del poeta. Le loro vicende quindi si intrecciano nelle difficoltà di questa situazione: William ha da poco scritto Romeo e Giulietta e Viola escogita mascheramenti per poter recitare nella commedia del suo amato.

Il film è esplicitamente uno spasso per qualsiasi spettatore: raccoglie storia, romanticismo, arte, lotte, passione e amore. Una delle più grandi abilità del regista infatti è stata proprio quella di riuscire a mescolare la travolgente e drammatica passione di Romeo e Giulietta e la vita reale di William e Viola. Il film è un susseguirsi di battute di un copione che non fa altro che verificarsi anche nella vita sentimentale dei due amanti. Inoltre ci sono sempre un pizzico di avventura e di suspense contornati da un giusto dosaggio di ironia.
Ottime le capacità degli attori ricercati in volti noti e poco conosciuti che hanno recitato magistralmente la commedia interpretando i giusti stati d’animo per ogni scena. Niente di annoiante né di pesante. Un film riuscitissimo.

Il mio miglior amico – P. Leconte

Recentissima produzione della Lucky Red, questa originale commedia francese racconta la storia di François, antiquario ben avviato nel mondo degli affari alla disperata ricerca di un amico! Durante una cena di lavoro, attorno a coloro che il protagonista ritiene amici, la sua più stretta collega gli fa notare che in realtà non ne possiede nemmeno uno. Un’agenda folta di impegni, appuntamenti, clienti… ma nessuno che possa meritare la figura del migliore amico. François rimane interdetto ed accetta, convinto, la sfida: presentare entro 10 giorni il suo più grande amico. Comincia dunque la folle ricerca di vecchi compagni di classe, ex colleghi, conoscenti e non si accorge invece che sta nascendo una forte amicizia con Bruno, il tassista che lo accompagna in viaggio per Parigi e al quale François chiede lezioni di simpatia. L’intreccio si svilupperà in maniera molto interessante tra commozione e ironia che renderanno il finale bello e riflessivo.

Interessante la trama dunque ed ottima la recitazione dei due protagonisti: Daniel Auteuil, già recentemente visto in “N (io e Napoleone)”, nel ruolo di François e Dany Boon nel ruolo di Bruno. Il montaggio è molto ben studiato, veloce e pulito, caratterizzato da rapide zoomate sulle espressioni e su dettagli che un regista come Patrice Leconte tiene ad evidenziare. Una buona scelta della fotografia ma una scarsa applicazione (forse ben ragionata) dal punto di vista sonoro. Il film è per tre quarti silenzioso, con una presenza musicale molto poco caratteristica. Nell’insieme un film piacevole da vedere e capire, anche più volte!