La solitudine dei numeri primi – P. Giordano

Interessante caso letterario che pone a confronto le vite di Alice e Mattia, due giovani segnati dagli eventi traumatici del loro passato: Alice è rimasta zoppa da bambina per seguire un sogno non suo, e della sua anoressia non frega niente a nessuno; Mattia ha abbandonato la sorellina autistica in un parco, un giorno, e forse è colpevole della sua morte. Sia l’uno che l’altra crescono coltivando le loro solitudini, occultando e mascherando tutti quei dolori segreti che si riversano, inevitabilmente, nei loro caratteri, nelle decisioni prese, in quelle evitate. Si rincorrono, i protagonisti; si cercano e si respingono, si amano e si disprezzano lungo tutta la storia. Si tengono a distanza, pur essendo legati da qualcosa di forte e ignoto, a cui nessuno dei due riesce a dare nome.

Coinvolge, Paolo Giordano. Ci regala un’opera prima intelligente nella forma, con uno stile semplice, lineare e diretto. Mai stancante nelle sue descrizioni; forse impressionante in alcune immagini inusuali. Delinea i suoi personaggi con cura e trasporta il lettore, con ritmo, fino alla fine, dove lo pone, purtroppo, di fronte ad un non-finale. Il romanzo sembra incompiuto, come mancante di una delle colonne portanti. Si segue con piacere la crescita dei protagonisti, si arriva a sperare, addirittura, in una fine originale che non c’è, che delude.

La solitudine dei numeri primi è un libro interessante per lo stile, forse meno per i contenuti. Una storia che alla fine si dimentica, perché emotivamente non lascia nulla, ma che bisogna leggere. Fosse anche solo per puro esercizio mentale. La parte più bella dell’opera: il titolo.

Nuovo Museo della Shoah sulla Nomentana

Anche Roma avrà il suo Museo della Shoah. Dopo anni di attesa, è stato ufficialmente consegnato al Comune il progetto sulla realizzazione di un museo che testimonierà l’orrore dell’Olocausto. Il grande edificio, progettato dagli architetti Luca Zevi e Giorgio Tamburini, verrà realizzato in via Nomentana, giusto accanto a Villa Torlonia, in una zona significativa per la comunità ebraica, data la presenza di un complesso di catacombe ebraiche. Ricco di testimonianze, esposizioni permanenti di documenti e fotografie, un archivio, una biblioteca, aule didattiche e aule conferenze: il museo sarà un nuovo punto di riferimento culturale sviluppato su ben otto piani di storia contemporanea, e renderà Roma al pari delle più grandi città europee in cui già da anni esistono musei sulla Shoah. Alla consegna del progetto, il 5 Luglio, erano presenti anche il sindaco Alemanno, il presidente Zingaretti, l’assessore alla Cultura Santini e il presidente della Fondazione Museo della Shoah, Leone Paserman. Associazione, questa, che si occuperà dell’allestimento e della gestione del Museo. L’edificio, spiegano gli architetti, è stato proprio concepito per ricordare la tragedia: sarà un grande parallelepipedo nero che incomberà dall’alto – ad indicare “come i germi di quell’orrore incombano ancora su di noi”, afferma il Campidoglio – con un ingresso a forma di cono che evocherà i camini dei lager. Il museo sarà realizzato entro 3 anni, e sarà la voce di una Roma che non deve e non vuole dimenticare.

Pubblicato su “Municipi di Roma” – Italia Sera.

NO all’inceneritore di Via Salone

La Provincia di Roma ha concesso il 3 Luglio l’Autorizzazione Integrata Ambientale all’inceneritore di rifiuti tossici della Basf, situato in via di Salone, senza considerare – come previsto – il parere del sindaco Alemanno. I cittadini hanno così presentato ricorso al Capo dello Stato spiegando che l’autorizzazione doveva essere concessa solo alle condizioni poste in precedenza dal sindaco: Alemanno, infatti, avrebbe concesso alla Basf di attivare l’inceneritore solo per un anno e a condizione che l’azienda avesse sperimentato una nuova tecnologia ad emissioni zero, chiamata AquaCritox. In caso contrario si sarebbe aperto un tavolo di discussione per decidere come agire, sempre nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini.Ma la Provincia non avrebbe rispettato tale parere vincolante, né quello della Asl RMB – che ha espresso anch’essa parere negativo – ed ha concesso ugualmente l’autorizzazione all’inceneritore. La protesta dei romani, che già da oltre 10 anni lottano contro l’inceneritore e le continue autorizzazioni non legittime da parte delle istituzioni, è stata subito forte e motivata, tanto da spingerli a redigere di proprio pugno il ricorso presentato al Capo dello Stato. Tale ricorso però è stato direttamente girato al TAR del Lazio dal Presidente Zingaretti, che ha di fatto complicato la protesta dei cittadini spingendoli verso un percorso particolarmente oneroso. In questo modo – denunciano i Comitati impegnati nella protesta – non verrannomai esaminati gli aspetti illegittimi dell’autorizzazione e i cittadini non possono difendersi dalle istituzioni.

Pubblicato su “Municipi di Roma” – Italia Sera.