Il bambino con il pigiama a righe – J. Boyne

Libri sulla Shoa: innumerevoli. Libri che spiegano la Shoa ai bambini: moltissimi. Libri originali che raccontano l’Olocausto e il dramma dei campi di concentramento dal punto di vista di un bambino, emozionando con semplicità e ironia: uno, Il bambino con il pigiama a righe.

È la storia di Bruno, figlio di un ufficiale nazista, la cui famiglia si trasferisce in una villa a ridosso di un campo di concentramento. Rimasto senza amici, il bimbo di 8 anni inizia a esplorare i dintorni della nuova casa alla ricerca di giochi ed intrattenimenti, fin quando non si imbatte in Schmuel, un bimbo col pigiama sporco al di là del recinto. I due cominciano a parlare attraverso la rete, a conoscersi, e ad instaurare un’insolita amicizia fatta di giochi improbabili e racconti curiosi.  Un’amicizia, la loro, che sembra non avere luogo, né tempo né spazio, e che li condurrà ad un finale drammatico.

Il libro si presenta con un linguaggio informale, scorrevole e ironico. Il narratore è esterno, ma è come se parlasse il bimbo protagonista. E regala a tratti umore, a tratti stupore per le riflessioni ingenue, ignare ma intelligenti di Bruno. Fa riflettere, questo romanzo; ha una trama originale, indovinata, che rapisce l’interesse del lettore nonostante, per alcuni versi, rasenti l’inverosimile. Sono diverse, infatti, le obiezioni sollevate in proposito di alcuni elementi del racconto che, agli occhi degli storici, paiono inattendibili e improbabili.

Ciò nonostante, resta un libro piacevole, di cui si consiglia la lettura, anche ai più giovani.

Benvenuto 2011

Sì, ad un certo punto ci si ritrova inevitabilmente incastrati tra la massa pesante del vissuto, e il macigno incombente del futuro. Perché è così: che non venga in mente a nessuno che progettare, pensare all’avvenire, alla propria vita, e a tutto ciò che arriverà di nuovo, sia qualcosa di leggero e rasserenante. Manco per niente.

Si crea quindi uno spazio intermedio fra il vecchio e il nuovo; una specie di purgatorio personale nella propria testa in cui sì, trova posto una piacevole leggerissima speranza, ma che costringe quasi con violenza a tirare le somme. Pur non volendo, prima o poi, si riflette. Magari sotto dei fuochi d’artificio, seduti ad un tavolo con gli amici, nel proprio letto,  al buio in una stanza d’albergo. E i pensieri si mescolano, si confondono tra loro: si crea un traffico talmente confuso che è impossibile da sistemare. Se poi ami scrivere sei finito.

Quest’anno ho scattato molte foto: sorrisi, paesaggi, abbracci, nessun tramonto. Quest’anno ho scritto molto, ma letto poco. Nonostante questo, quest’anno, è nato Angelo.

In questo anno ho usato una mia canzone come colonna sonora, e Sara è stata la protagonista del primo cortometraggio che ho girato con la mia migliore amica.

Quest’anno l’università italiana mi ha deluso; ho scambiato molte email con dei professori spagnoli, e ho capito che se le cose le faccio da me riescono sicuramente meglio che se affidate ad altri.

Quest’anno ho avuto la mia prima macchina, ho dovuto contattare l’assicurazione, ho raccontato i cazzi miei a una poliziotta rincoglionita, e poi fine.

Questo è l’anno in cui ho capito che non sono solo, ho cantato in macchina con i miei amici Il sole ad Est, e questo mi basta. Be’, quest’anno 22! 🙂

Quest’anno la sabbia mi ha graffiato la caviglia, il risotto agli scampi ad Ostia ha fatto schifo, ma andare in bici sul lungomare è qualcosa che bisogna ripetere ogni estate.

Anche quest’anno mi sono comportato bene con chi non dovevo, sono stato gentile quando non era il caso, e mi ha fatto ridere sentir chiamare da un italiano “Bank of Italy” la Banca d’Italia! Ma alla fine chissenefrega più!? 🙂

Questo ultimo anno al check-in di Ciampino e Fiumicino ci sono stato pure io; ho speso un po’ di soldi per i dottori, ma forse respiro meglio; quest’anno gli applausi a Stazione Birra mi hanno proprio emozionato!

Mel 2010 ci ho ripensato molte volte, poi ho deciso. Mi sono preso alcune soddisfazioni, ma mai abbastanza. Quest’anno non mi sono meritato alcune cose, però ne ho messe in chiaro altre. Come sempre, puntualmente, anche quest’anno ho mandato troppo poche volte affanculo, e ho stretto poche mani.

Questo anno, questo brutto anno, si è chiuso definitivamente, e ha lasciato il posto ad un 2011 inedito, che per metà del suo tempo vivrò lontano. Non è neppure iniziato e già mi ha regalato paure nuove e gioie mai sentite prima. Ma questa è un’altra storia.

Benvenuto 2011!

Via Ciamarra, la fontana è abbandonata: cittadini lanciano Sos contro il degrado

Era il simbolo della modernizzazione del quartiere, rappresentava l’innovazione urbanistica di Cinecittà Est, finché qualcuno ha deciso che la fontana di Viale Antonio Ciamarra dovesse spegnersi e trasformarsi in una pattumiera. Risalgono a poco più di un anno fa i lavori di ristrutturazione del “corridoio di mobilità Anagnina – Tor Vergata” di Viale Ciamarra che hanno determinato non solo la divisione in corsie privilegiate per gli autobus, ma anche l’implemento di nuovi parcheggi, una nuova pavimentazione del marciapiede, una nuovo impianto di illuminazione stradale, la decorazione della strada con piante e panchine, e in fine l’innovativa fontana, che non aveva nulla da invidiare alle storiche fontane romane. Ma oggi, a distanza di pochi mesi, gli abitanti del quartiere denunciano una scarsa – se non completamente inesistente – manutenzione di queste nuove strutture. La fontana, infatti, è spenta; le sue vetrate sono ricoperte di calcare, e nell’acqua – ormai sporca – galleggiano rifiuti e detriti di ogni genere. Segno, questo, di una Roma che invecchia e che sembra quasi non saper curare le proprie bellezze. Alle numerose proteste dei cittadini il Comune ha risposto con una parziale e temporanea riattivazione della manutenzione. Una pulizia generale e sbrigativa che non ha di certo lasciato soddisfatti i residenti: sono stati spesi circa 100 mila euro per tutti i lavori di Viale Ciamarra – spiega il Comitato di Quartiere – soldi provenienti dalle tasse dei cittadini che considerano superficiale l’intervento di qualche giorno fa, e che pretendono una cura maggiore del quartiere. L’Assessorato ai Lavori Pubblici assicura che si sta provvedendo alla realizzazione di un piano di riassestamento che determinerà il ripristino della manutenzione il prima possibile.

Pubblicato su Italia Sera.