L’arte albanese in mostra al Vittoriano

L’arte albanese arriva a Roma. Saranno le eleganti sale espositive del Complesso Monumentale del Vittoriano ad ospitare la mostra “Tesori del patrimonio culturale albanese” dal 21 Novembre al 6 Gennaio 2013. Oltre 150 reperti, manufatti ed opere realizzate dalla Preistoria al XVII secolo tracceranno un percorso archeologico e storico-culturale dell’Albania, per riscoprirne le sue radici europee e i suoi legami con l’Italia. Per la prima volta a Roma, infatti, con una mostra divisa in tre sezioni – l’età preistorica, l’età antica e l’arte bizantina – si avrà modo di scoprire un’arte fatta soprattutto di incontri e frequenti mescolanze.

Chi assisterà alla mostra si troverà di fronte a continui scambi fra popoli e culture – ha spiegato Enrica Pagella, direttrice di Palazzo Madama a Torino – è sorprendente che si passi da opere di stampo ellenistico a reperti d’arte barbarica e addirittura quasi orientale; questa discontinuità di influenze ha dato origine ad una nuova cultura artistica, quella albanese”. Un percorso espositivo inedito che parte da Roma in occasione del centenario dell’Indipendenza dell’Albania e che raggiungerà anche la città di Torino, proprio a Palazzo Madama dal 23 Gennaio al 7 Aprile 2013. “È un progetto rivolto agli albanesi in Italia, ma soprattutto agli italiani – ha dichiarato Llesh Kola, Ambasciatore della Repubblica Albanese in Italia, durante la conferenza di presentazione – perché si diffonda il legame di amicizia che ha sempre unito l’Italia e l’Albania”.   

Sicurezza Stradale, il convegno della giornata conclusiva

Si è svolto domenica 18 novembre presso l’Aula Magna della Pontificia Università Urbaniana di Roma, il Convegno finale della Giornata Regionale per la Sicurezza Stradale, patrocinato tra gli altri da GIROMA. Tappa conclusiva della Campagna di Sensibilizzazione 2012 che in diversi mesi ha coinvolto giovani e meno giovani in attività formative volte ad insegnare le regole del buon guidatore ai nuovi e vecchi utenti della strada.

Già dal 30 settembre 2012, infatti, istruttori, atleti e addetti ai lavori hanno incontrato i cittadini nelle maggiori piazze del territorio laziale, da Latina a Frascati, da Viterbo a Frosinone, per dare loro lezioni teorico-pratiche sul funzionamento dei veicoli, sui comportamenti da tenere al volante e le regole del codice stradale. Il progetto ha visto anche la partecipazione attiva di personalità importanti del mondo dello sport, da Alessia Filippi ai fratelli Nicola, Tommaso e Maria Marconi, uniti a difesa di una causa spesso dimenticata persino dalle istituzioni.

“La sicurezza stradale è una priorità assoluta della Regione Lazio – ha spiegato Luca Malcotti, Assessore Regionale alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici –, è fondamentale far conoscere la cultura della responsabilità e non vogliamo che la giornata di oggi sia solo un evento unico, bensì un evento diffuso con il quale avvicinarci alle persone, ai comuni e alle famiglie”.

E sono proprio le famiglie, i bambini e le scuole i protagonisti diretti di un percorso che ha già dato grandi soddisfazioni alle associazioni coinvolte, ma che non permette certamente di tirare sospiri di sollievo: “La nostra iniziativa ha evidenziato dati allarmanti – ha sottolineato Massimiliano Zanetti, presidente dell’Associazione Sportiva Guida Sicura e responsabile del progetto legato alla Giornata Regionale per la Sicurezza Stradale – specialmente se pensiamo che di tutti gli adulti coinvolti nessuno ha raggiunto positivamente neppure il 50% del test sulla sicurezza che gli è stato sottoposto, mentre i bambini non sapevano neanche di cosa si stesse parlando”. Una carenza totale di informazione che colpisce la collettività intera, dunque, già a partire dalla formazione scolastica.

Ed è proprio sulla mancanza di corsi specifici agli studenti che è intervenuta l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada: “È impossibile pensare che a Roma, nel Lazio, si parli di sicurezza stradale mentre in qualsiasi altra città d’Italia no – ha spiegato uno dei soci fondatori – abbiamo bisogno di un’istruzione a livello nazionale, che inizi nelle scuole e continui in un percorso accademico universitario”. Ma non è solo la disinformazione a preoccupare, quanto la disattenzione e la poca chiarezza di ciò che viene divulgato dai media: “I dati che ci danno sugli incidenti, sui morti e i feriti – hanno aggiunto i soci – non sono mai veritieri, c’è chi dice una cosa e chi ne dice un’altra. Quello che interessa a noi con queste iniziative, ormai, è arrivare al cuore delle persone e trasmettere la cultura di una guida sicura”.

Poco chiari o meno, gli ultimi dati emersi dall’Analisi della Incidentalità nel periodo 2004 – 2011 elaborata da Astral, su dati Aci – Istat, sembrano incoraggianti: sulla Rete Viaria Regionale rispetto al 2004 nel 2011 si registra un pareggio sostanziale degli incidenti (passati da 1.160 a 1.161) e dei feriti (passati da 1.968 a 1.945), ma un’enorme diminuzione dei morti, passati da 80 a 40. Un dimezzamento del 50% che rassicura e rappresenta la riprova che campagne di sensibilizzazione come queste possono fare la differenza.

E la differenza, in questa campagna, si è vista anche nella forma e nei modi, perché non è stata ad opera solo di chi si occupa di sicurezza. Numerose scuole, infatti, oltre ad essere coinvolte in attività sportive, hanno partecipato all’iniziativa regionale realizzando spot e cortometraggi che sono stati proiettati ieri durante il convegno e per i quali gli studenti hanno ricevuto dei riconoscimenti. A premiarli, e a testimoniare che valori come responsabilità e rigore sono vincenti, alcuni tra i nomi di eccellenza dello sport nazionale: da Marzia Caravelli a Cristina Chiuso; ma anche Alex Zanardi, intervenuto telefonicamente, che ha sottolineato l’importanza di un’adeguata educazione alla sicurezza in strada.

Da segnalare anche gli interventi del dott. Andrea Scala, specialista in ortopedia, e del presidente dell’”Associazione Niccolò Campo”, Sergio Campo.

Ieri si è quindi concluso un progetto, quello della Giornata Regionale per la Sicurezza Stradale, che ha dato importanti risultati, che sa premiare la società nel suo insieme ed è in grado di incidere sulla mentalità dei giovani e futuri utenti della strada. Un’iniziativa che continuerà a lavorare nelle idee stesse dei ragazzi, perché è vero, come veniva citato in un video proiettato durante il convegno, che “saper guidare bene è cultura”.

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“La vita, non si sa mai” al Teatro Golden

C’è ancora tempo fino all’11 Novembre per assistere allo spettacolo “La vita, non si sa mai” al Teatro Golden di Roma. Un esilarante trio composto da Gianni Ferreri, Daniela Morozzi e Roberto Nobile mette in scena una divertente commedia sulla paura di vivere e di amare, affrontando temi sensibili come la disabilità fisica con profondità ma anche leggerezza. Carlo e Ferdinando sono fratelli: il primo, musicista, ha un handicap che lo costringe sulla sedia a rotelle, mentre Ferdinando, ex insegnante di filosofia, ha anticipato la pensione proprio per prendersi cura del fratello. L’equilibrio dei due verrà sconvolto dall’arrivo di Dora, una donna solare e piena di vita, che prende lezioni di canto da Carlo e che presto diventerà sua moglie.

Una storia incalzante, scandita da una comicità semplice, ma efficace, con dei tempi teatrali ben distribuiti lungo tutta la durata della commedia. Di solitudine, di coraggio e di perdono, se ne parla e non se ne parla: perché sono molte le cose dette, ma sono quasi più importanti quelle non dette. È una messinscena, questa, in cui le allusioni e i silenzi sanno dire, e raccontano di vite lasciate a metà per paura, ma anche di vite in grado di ricominciare. Si ride, sì, ma non mancano belle scene drammatiche accompagnate da numerosi momenti musicali che inumidiscono gli occhi, quasi in maniera cinematografica.

Tre attori impeccabili già collaudati da numerosi lavori insieme, sia teatrali che televisivi, mettono dunque in scena uno spaccato di vita reale, che rilassa e diverte, che commuove e fa riflettere. Con una scenografia equilibrata, piena e agevole al punto giusto, il Teatro Golden è un posto che fa spettacolo già da sé. L’ambiente moderno e curato trasmette vicinanza e familiarità, ed offre agli spettatori opere senza palcoscenico: c’è la scena, la storia, gli attori, e il pubblico tutto intorno, affacciato direttamente nella commedia.

“La vita, non si sa mai” è un forte invito ad andare a teatro per passare due ore piacevoli di intelligente ironia.

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