Daniele Ognibene: “E’ necessario costruire un modello Lazio”

È tra i più giovani politici italiani, Daniele Ognibene, 31 anni di Velletri, inizia la sua carriera politica a soli 16 anni nella Sinistra Giovanile dove ricopre tutti gli incarichi fino a diventare Segretario della Federazione dei Castelli. Nel 2008 si candida con il Partito Democratico al Comune di Velletri ed è Assessore alla Cultura, Ambiente, Gestione rifiuti e alle Politiche giovanili. Oggi è candidato al Consiglio Regionale del Lazio con il PD.

Come si descriverebbe ai cittadini che non la conoscono?

“Mi descriverei come un giovane che ha fatto già 10 anni di esperienza amministrativa nel proprio comune. Un po’ fuori dagli schemi, forse, ma senza burattinai che lo muovono dall’alto. A differenza di altri candidati, non ho padrini che mi sponsorizzano e di questo sono molto felice. Credo che un giovane, per rappresentare la sua generazione, deve potersi misurare sulle proprie forze e non sul fatto che qualcuno a un certo punto lo benedice e gli fa fare la “carriera politica”. Mentre dal punto di vista caratteriale sono una persona molto ottimista e sempre disponibile al dialogo”.

Lei è entrato in politica prestissimo, oggi come si fa ad avvicinare i giovani alla politica?

“Molto dipende da una propria predisposizione personale, ma la cattiva politica in generale non aiuta ad avvicinare i cittadini. I ragazzi hanno bisogno di entusiasmo e un orizzonte in cui muoversi. Bisogna essere presenti sul territorio, informarsi e conoscere, perché la politica incide costantemente sulla vita di tutti noi, e se ci disinteressiamo rischiamo di danneggiarci da soli. Quindi il mio consiglio, prima ancora di intraprendere un percorso politico, è quello di imparare a conoscere certe dinamiche, avere tanti interessi e soprattutto curare le proprie passioni, perché questo aiuta a non abbrutirsi e a restare a contatto con la realtà”.

Quali sono le priorità del suo programma elettorale?

“Prima di tutto c’è bisogno di ridare serietà alla politica. Io ho deciso in maniera autonoma – ma sarà una battaglia che porterò avanti per tutti – di rinunciare al vitalizio. Mi batterò per il taglio dei costi della politica: voglio azzerare il contributo ai gruppi consiliari e proporre una riduzione degli stipendi. In assoluto credo che i costi della politica possano essere investiti meglio, per cose più proficue. Qualche settimana fa ho incontrato alcuni amici del mondo della cultura, del teatro e del cinema, ho chiesto loro cosa farebbero con 15 milioni di euro: posso dire che sono usciti progetti importanti non solo di rilancio culturale ma anche di stimolo per l’occupazione. Questo è un settore molto importante spesso messo in secondo piano, ma credo sia fondamentale per il rilancio della Regione e del Paese”.

OgnibeneE per la città di Roma in particolar modo, da dove bisogna iniziare?

“Credo sia centrale il tema dei rifiuti. Roma non può rimanere legata solo al funzionamento di una discarica. Mi sono stancato di sentir dire con aria di sufficienza che tanto siamo a Roma e che la gestione che c’è è normale. Proprio perché siamo nella città più importante del mondo, bisogna affrontare e risolvere il problema. C’è bisogno di ripensare a un modello di sviluppo sostenibile, che ci consenta di realizzare una città diversa, in cui spostarsi con i mezzi pubblici non sia un’odissea, ma un diritto, soprattutto per i diversamente abili. Bisognerebbe costruire nuovi impianti di selezione dei rifiuti rivolti alla raccolta differenziata: è incredibile che in tutta la provincia di Roma ci sia un solo impianto di compostaggio. Questo è un tema centrale perché non esiste solo l’economia del mattone, ma anche un’economia verde che deve essere strutturata e che può portare benefici importanti anche dal punto di vista occupazionale. Così come il tema dell’agricoltura. Nessuno parla più di questo, quando a Roma l’agricoltura è uno dei mercati più importanti. Bisogna, quindi, ripensare a un modello di sviluppo che metta al centro la persona e non gli interessi”.

Quali sono gli errori principali fatti dalle precedenti amministrazioni?

“Il problema più grande è che la Regione Lazio, in questi anni, non ha avuto un modello su nulla: noi conosciamo il modello sanitario Veneto o Lombardo; oppure il modello turistico dell’Emilia Romagna, della Toscana o della Puglia, ma nel Lazio le precedenti amministrazioni non hanno saputo costruire un modello su nulla. Per esempio il nostro territorio andrebbe valorizzato per il suo patrimonio culturale e nessuno mai si è occupato fino in fondo della promozione di queste bellezze. La politica è mancata tantissimo in questo settore ed ha allontanato i cittadini”.

Cosa direbbe agli elettori per convincerli a votare per lei?

Mi rendo conto che pago dazio perché sono molto giovane, ma in un momento in cui si ha bisogno di un forte cambiamento, credo che sostenere un giovane sia un investimento verso il futuro. Sarò il rappresentante delle esigenze dei cittadini e mi auguro che il rinnovamento che serve alla Regione possa avvenire anche sostenendo me. Invito tutti a contattarmi sul mio sito www.danieleognibene.it e sui Social Network, nonostante i mille impegni di queste settimane rispondo a tutti. Questo è il mio marchio di fabbrica e al di là del risultato finale ci rincontreremo dopo le elezioni, non intendo sparire: io resto in campo”.

 

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Il Progetto LiMIT4WeDA per una mobilità ecosostenibile

Una mobilità ecosostenibile e a basso costo: è questo il punto focale del progetto LiMIT4WeDA, presentato ieri presso la Direzione Trasporti della Regione Lazio a Roma dall’assessore Luca Malcotti (nella foto). Un grande lavoro finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma MED (2007 – 2013), che vede in prima linea numerosi partners italiani e internazionali, con l’obiettivo di integrare il trasporto pubblico attraverso tecnologie innovative che modifichino le abitudini dei cittadini e rendano la mobilità più flessibile, economica e attenta all’ambiente.

“Sono due i Progetti Pilota concretamente realizzati – ha spiegato l’assessore Malcotti, candidato nella lista PDL per le Regionali 2013 – il servizio Prontobus, sperimentato dal Comune di Perugia, consiste in un bus senza orari né percorsi prestabiliti che funziona a chiamata, secondo le esigenze dell’utenza; il cittadino sceglie il luogo e l’orario di partenza e arrivo, e prenota tutto attraverso un call center. Mentre il secondo, portato avanti dalla Provincia di Pavia, altro partner italiano del progetto, è il C’Entro in Bici: un servizio di bike sharing, ossia di noleggio di bici elettriche”.

Esperimenti di successo, questi, che soddisfano e fanno guardare al futuro. L’idea è quella di allargare il raggio d’azione del programma, costruire una rete di mobilità altamente tecnologica che colleghi tutti i comuni della Regione e trasformi questi esperimenti, finora rimasti a livello comunale, in una valida realtà regionale. Tutto questo è possibile implementando, ad esempio, l’utilizzo di bus a idrogeno, il car sharing, i servizi di infomobilità o l’uso di autoveicoli elettrici soprattutto nelle zone a domanda debole di trasporto. E a tal proposito il Pomos, Polo per la Mobilità Sostenibile, ha studiato una colonnina di ricarica veloce dei veicoli a trazione elettrica che impiega circa 25 minuti, rendendo verosimile un circuito di trasporto pubblico a basso impatto ambientale, avanzato e di qualità.

Il progetto non è terminato ed è all’80% della sua esecuzione. Il 28 febbraio a Pavia saranno presentate le conclusioni e seguirà un Convegno sul tema a Barcellona all’inizio di aprile; infine la presentazione finale dei risultati avverrà probabilmente nella sede istituzionale della Regione Lazio a Bruxelles nel mese di maggio.

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Nicola Zingaretti: “Ridare dignità alla Regione attraverso la scuola”

Sobrio e composto, stringe mani, sorride e si concede agli applausi. È Nicola Zingaretti, candidato alla Regione Lazio, che ha scelto l’elegante cornice del Teatro Italia a Roma per dare vita all’iniziativa “Per una Regione del sapere, la scuola prima di tutto” che si è svolta ieri 6 Febbraio 2013. Un incontro con i cittadini, studenti, professori e dirigenti scolastici, per discutere dei problemi che affliggono il sistema della formazione laziale e proporne delle soluzioni.

Non avete idea di quante volte mi hanno confuso con mio fratello chiamandomi Luca”, esordisce il candidato rivolgendosi a Veronica Pivetti, presentatrice della manifestazione, protagonista di un simpatico scambio di battute con una professoressa. Un’apertura utile a stemperare i toni e alleggerire la tensione, dopo i numerosi interventi di denuncia dei partecipanti al dibattito: “Noi insegnanti siamo sottovalutati – spiega una docente – non ci basta più la motivazione ad andare avanti, vogliamo essere considerati dei formatori. Cosa fa il Lazio per noi?”. E ancora, “La scuola italiana non aiuta chi ha più bisogno – esordisce un genitore – per non parlare delle strutture fatiscenti. Cosa rispondono le istituzioni?”.

Domande dirette, occhi che dal palco non guardano la platea ma il leader candidato seduto in prima fila, e che denunciano l’esistenza di barriere architettoniche, la mancanza di fondi per qualsiasi intervento di ristrutturazione, programmi didattici obsoleti e un generale senso di stanchezza e insicurezza. “Dov’è finita la tutela del diritto allo studio?”, domanda una studentessa.

zingaretti-scuolaEd è proprio questo diritto che interessa principalmente Nicola Zingaretti: “La parola IMMAGINA del mio slogan, non è casuale e non ha nulla a che vedere con il sogno o con i miracoli; è un messaggio di incitamento chiaro: non dobbiamo rassegnarci a vivere senza la speranza di un cambiamento. Dobbiamo immaginare una fase storica nuova, diversa, al cui centro c’è un diritto alla formazione che dica basta con la cultura dei tagli e basta con i tagli alla spesa pubblica italiana”.

Animato e propositivo, l’ex Presidente della Provincia ammonisce la precedente gestione finanziaria della Regione e rilancia le sue iniziative: “Sono state fatte delle scelte miopi in passato, si è utilizzato un approccio ragionieristico e contabile per affrontare una crisi che non è solamente economica ma è anche culturale. Finora c’è stata una politica che non ha mai preso in considerazione che quella dedicata alla formazione e alla scuola non è spesa, è investimento sul paese”.

Investire, dare nuova linfa alla scuola italiana, insomma, mettendo a disposizione degli istituti di formazione tutte le risorse sprecate nei costi della politica o sperperate inutilmente. Ma creare servizi moderni e semplificativi o reti di accompagnamento nel percorso scolastico e lavorativo dei giovani, non sono gli unici obiettivi del candidato: “Insieme dobbiamo riscrivere la legge regionale sul diritto allo studio. Già dal primo anno della nostra amministrazione, puntiamo a raddoppiare i fondi economici per l’acquisto di libri scolastici e materiale didattico, e faremo in modo che tutti gli studenti abbiano uno sconto di almeno il 50% sui trasporti pubblici”.

Non è facile – conclude Zingaretti –non è vero che se vinciamo risolveremo tutti problemi, non è credibile. Però mi impegno profondamente a realizzare una Regione più pulita, comprensibile e a contatto coi bisogni della società. Forse non risolveremo tutti i problemi, ma costruiremo un’amministrazione e una Regione più competitiva, riscoprendo lo straordinario valore aggiunto che ha nelle società moderne il ruolo della formazione a tutti i livelli”.