La Provincia di Roma ha concesso il 3 Luglio l’Autorizzazione Integrata Ambientale all’inceneritore di rifiuti tossici della Basf, situato in via di Salone, senza considerare – come previsto – il parere del sindaco Alemanno. I cittadini hanno così presentato ricorso al Capo dello Stato spiegando che l’autorizzazione doveva essere concessa solo alle condizioni poste in precedenza dal sindaco: Alemanno, infatti, avrebbe concesso alla Basf di attivare l’inceneritore solo per un anno e a condizione che l’azienda avesse sperimentato una nuova tecnologia ad emissioni zero, chiamata AquaCritox. In caso contrario si sarebbe aperto un tavolo di discussione per decidere come agire, sempre nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini.Ma la Provincia non avrebbe rispettato tale parere vincolante, né quello della Asl RMB – che ha espresso anch’essa parere negativo – ed ha concesso ugualmente l’autorizzazione all’inceneritore. La protesta dei romani, che già da oltre 10 anni lottano contro l’inceneritore e le continue autorizzazioni non legittime da parte delle istituzioni, è stata subito forte e motivata, tanto da spingerli a redigere di proprio pugno il ricorso presentato al Capo dello Stato. Tale ricorso però è stato direttamente girato al TAR del Lazio dal Presidente Zingaretti, che ha di fatto complicato la protesta dei cittadini spingendoli verso un percorso particolarmente oneroso. In questo modo – denunciano i Comitati impegnati nella protesta – non verrannomai esaminati gli aspetti illegittimi dell’autorizzazione e i cittadini non possono difendersi dalle istituzioni.
Pubblicato su “Municipi di Roma” – Italia Sera.