“No ai tagli della sanità pubblica!”: è al grido di queste parole che giovedì 3 giugno i cittadini dell’XI Municipio si sono riuniti in piazza per protestare contro il nuovo piano sanitario Polverini. Giovani e anziani, operatori sanitari ed esponenti politici hanno riempito Largo delle Sette Chiese, in zona Garbatella, con l’unico obiettivo comune di gridare il proprio disappunto alle decisioni del Presidente della Regione, e per difendere il CTO, ospedale divenuto simbolo di eccellenza dell’XI Municipio. Secondo il nuovo decreto sanità presentato in questi ultimi giorni, infatti, sarebbe previsto in tutta la regione il taglio di circa 3.000 posti letto, la chiusura di alcuni ospedali di provincia, l’eliminazione di diverse ASL, e la trasformazione di alcuni reparti dei maggiori centri ospedalieri di Roma in centri di assistenza. A fronte di queste decisioni, il CTO rischierebbe di perdere circa 100 posti letto, alcuni dei reparti più importanti di ortopedia e il Pronto Soccorso. Ma l’XI non ci sta, e alza la voce: “Queste sono notizie preoccupanti – spiega Andrea Catarci, Presidente del Municipio – vanno ad eliminare interi reparti per trasformali in RSA, residenze sanitarie assistenziali. Giocano sul fatto di trasformare qualcosa, ma di fatto si vanno solo a fare altri tagli alla sanità pubblica”. Non dovrebbe essere questo il primario obiettivo del nuovo piano sanitario – prosegue Catarci – la giunta Polverini giustifica queste decisioni con la necessità di risparmiare ed investire i fondi in altre strutture che rendano gli ospedali di Roma ancora più qualificati. “Invece di pensare a snellire la burocrazia sanitaria o le lunghissime liste di attesa – prosegue il Presidente del Municipio XI – si pensa solo a tagliare fondi. Questo è un delitto, una mortificazione alla sanità pubblica.”
Ma tra le bandiere del PD e dei sindacati, la voce di protesta più forte era quella degli anziani, probabilmente pazienti del CTO, che pur sulla sedia a rotelle, pur accompagnati da stampelle, hanno dato il loro contributo alla manifestazione: “Dicono che bisogna risparmiare – si sfoga un signore – ma a dover risparmiare siamo sempre noi cittadini, mica loro!”. E su questo tema è intervenuto anche Marco Miccoli, consigliere provinciale: “Hanno detto che non si tratta di mettere le mani in tasca agli italiani, ma è falso, perché chiudendo delle strutture pubbliche si costringono i cittadini a rivolgersi ai privati, con costi più alti”. Asostenere il dissenso erano presenti anche i sindacati, che hanno dato la prima risposta pubblica al piano Polverini proprio durante la manifestazione di giovedì: “Non ci arrendiamo a questi cambiamenti – dichiara Brunetti, CGIL – sfruttano il fatto che i cittadini di questo territorio sono maggiormente anziani, ma non possiamo subire passivamente, ora basta essere presi in giro”. “L’insediamento di un numero maggiore di RSA su Roma è sicuramente necessario – continua Cinti della UIL – ma pensare di farlo a discapito di un servizio sanitario pubblico storicamente efficiente è sbagliato”. Nel frattempo la Polverini è decisa a portare avanti il programma promesso in campagna elettorale, e ai cittadini non resta che attendere nuovi sviluppi.
Pubblicato su “Municipi di Roma” – Italia Sera.